umanità alla deriva

C’è acqua nei miei pensieri, nei miei sogni. Acqua zampillante, schiumosa, esplosiva, trasparente, calma, nera, travolgente, immensa, carezzante, impetuosa, assassina, avvolgente, rigenerante, . Cade dal cielo o esplode verso l’infinito come geiser. C’è sempre acqua nei miei pensieri Forse perché attraversare la vita è come attraversare un incontenibile oceano. Ci si aggrappa, ad ogni cosa. Pur di galleggiare. Si auspicano incontri tra naufraghi, incontri con … Continua a leggere umanità alla deriva

Il mio infinito (divertissement-che Leopardi mi perdoni!)

Sempre ostile mi parve questa piana e lo scompiglio, che in ogni sua parte, strada, via o piazza, regna. Ma dall’alto del suo Duomo ammirando sterminate strade e fantasiosi palazzi, lievemente celati da una bruma sottile, ed ascoltando soffusi schiamazzi e nostalgiche note lontane, la meraviglia mi cattura e il pensier mio è per coloro, che senza fama o gloria tutto questo realizzarono ed ai … Continua a leggere Il mio infinito (divertissement-che Leopardi mi perdoni!)

Panta rei

Non è mai ferma, l’acqua. Ho sceso con lo sguardo il letto del fiume, cercando il suo divenire nel fluire delle onde. Ho salito l’alto muro a piedi nudi, scalando le aguzze pietre che indifferenza, rifiuto, avversione hanno posato l’una sull’altra. Ho sceso il primo cerchio del tuffo, nell’imo ho inseguito le onde concentriche, tremanti e diradanti verso il moto perpetuo, Ho salito la linea … Continua a leggere Panta rei

la pettegola

Hai visto quelle? Quelle tre signore che hai salutato con grande enfasi? Amiche tue, immagino. Oh, dio me ne scampi! Assolutamente no. La vedi la biondina? Che ancora guarda verso di me sorridendo? Sì, ha uno sguardo simpatico. Altro che simpatico! Con quell’aria da donna perfetta, che ti credi? Una vipera. Non fa altro che sbatterti in faccia in ogni occasione il suo rapporto idilliaco … Continua a leggere la pettegola

la vita nuova

Ricordo ancora quel giorno, una mattina come tante, ma la mia vita cambiò. Mi presentai davanti al capo con la lettera di dimissioni tra le mani. Dopo l’iniziale stupore, seguì, in conseguenza dell’ormai consolidata confidenza, l’ineluttabile sequenza di domande: perché, cos’è accaduto, contrasti coi colleghi, retribuzione insoddisfacente, problemi a casa, di salute, delusione d’amore e via di seguito. Certo che la repentina decisione fosse l’effetto … Continua a leggere la vita nuova

dal futuro (i gatti salveranno il mondo)

Anno duemilanovecentoxxx La legge vieta le emozioni, provarne è reato. Lascio questo scritto per i posteri affinché sappiano la verità. Gli scienziati, ai quali è stato dato il compito di risolvere i problemi del pianeta, si sono inventati questa assurdità; “così gli uomini saranno tranquilli”- dicono (“come pecore in un recinto, come mucche al macello” – dice il volgo). Credono di poter così diffondere l’atarassia … Continua a leggere dal futuro (i gatti salveranno il mondo)

Lo Sbaglio

Nel ventre della terra lo Sbaglio gettò le sue profonde radici solleticandone le viscere, crescendo rigoglioso, gettando ombra sulla luce, rovesciando acqua sul fuoco. Ti ho avvistato, a lungo scrutato, desiderato, adulato, corteggiato, sedotto, posseduto. E ora che mi hai messo con le spalle al muro eccoti la gioia per aver varcato l’impossibile, nuotato nel liquido amniotico senza essere feto. Dentro di me lo Sbaglio … Continua a leggere Lo Sbaglio

Che…c’hai un euro?

“Scusa, faresti un’offerta per la ricerca sulla cura della peste bubbonica? Per i bambini dell’ottavo mondo? Per la lega protezione delle cimici domestiche? Per le famiglie delle vittime da caduta di meteoriti?” Lo sguardo di chi formula le domande è accompagnato da un sorriso superficiale che nasconde un ghigno feroce e un invisibile (ma facilmente intelligibile) pensiero: “avanti pidocchioso peripatetico, sgancia la grana, lo so … Continua a leggere Che…c’hai un euro?

Della pubblicità…

Oggi c’è una novità Che ha destato gran scalpore Circa una pubblicità Trasformata in disonore Par che tale Renatino, che qui spacciano per saggio, nella vita, por tapino, non fa altro che formaggio. “Niente viaggi né sciate” Dice ai quattro curiosoni “Ma che cosa ne sapete? Voi che, figli dei padroni, non dovete faticare perché a voi pensa papà; lui che sempre può comprare tutto … Continua a leggere Della pubblicità…

fatalità

Gianni, fermo sullo zerbino, prese le chiavi dalla tasca. Le osservò  senza vederle, con uno sguardo vuoto. Il suo pensiero veleggiava verso altre destinazioni: ormai aveva deciso, non avrebbe esitato, questo era il momento, oggi il giorno. Non si era neppure reso conto, perso com’era nelle proprie elucubrazioni, del passaggio dei vicini che lo scrutavano incuriositi non comprendendo la sua strana inspiegabile immobilità. Quell’insopportabile ritornello … Continua a leggere fatalità

Dubbi esistenziali

La mia amica Patrizia, detta Patty, è ricca, molto ricca. Proviene da una famiglia modesta, anche se, negli anni sessanta, avere i genitori impiegati e non operai già ti collocava un gradino più in alto nella scala (fantozziana) delle classi sociali del dopo guerra. Si innamorò ricambiata, di un ruspante imprenditore del settore commercio. Il matrimonio che seguì rappresentò la sua vera fortuna economica La … Continua a leggere Dubbi esistenziali

All’ultimo passo

“Non voglio crepare”. Non mi aveva nemmeno salutato, Roberto, dopo l’annuncio della madre: “C’è la dottoressa”. “Sappia che ho chiesto di lei e non del prete perchépreferisco una strizzacervelli alle panzane ridicole di chi sa solo blaterare di un essere supremo che ti mette alla prova. Peccato che io non voglia crepare. Non sono pronto. Come scrive un suo collega? ‘Essere di fronte alla morte … Continua a leggere All’ultimo passo

La gabbia dorata (visita al villaggio operaio di Crespi d’Adda)

Domani traslochiamo. Papà sarà assunto alla filanda e avremo una casa tutta per noi…in cambio… delle nostre vite. Lascerò gli amati campi; finite le scorribande lungo il frutteto e le corse con Pallina, la mia cagnolina; mai più soste all’ombra dei covoni, né ciliegie sulle orecchie. Ho 12 anni e dovrò lavorare nella fabbrica. Mia sorella Anna che di anni ne ha otto, comincerà al … Continua a leggere La gabbia dorata (visita al villaggio operaio di Crespi d’Adda)

Premi

Non ricordo esattamente come fu. Preannunciato da un breve trillo del campanello di casa, uno sconosciuto si presentò un giorno alla porta. Aveva l’aspetto di un fattorino di Amazon. Senza troppi convenevoli mi allungò una busta di colore arancione preannunciandomi la vincita del premio di un non meglio precisato concorso. Rimasi con un’espressione ebete quando lo ringraziai richiudendo l’uscio: non ricordavo di aver partecipato ad … Continua a leggere Premi

Incontri n. 2 – Amici alati – rime baciate …o quasi

Eilà ma tu chi sei? “un angelo vorrei! Invece sono solo un pennuto spesso in volo. Nei miei sogni segreti qui ora confessati, vorrei grandi ali bianche, le ho invece grigie e stanche. Amico son dell’uomo, dimoro in cima al duomo. La curia non mi ama (gli sporco la sottana), ma io che nel Dio credo da queste guglie vedo che Lui non è lontano … Continua a leggere Incontri n. 2 – Amici alati – rime baciate …o quasi

Smarrirsi

Chiara aprì il quaderno abbandonato sulla sedia dell’anticamera portando alla luce una sequenza di pagine ricoperte da una fitta grafia disordinata. Le lettere sfuggivano dai quadretti, seguendo un moto discendente che pareva uno scivolo diretto verso il nulla. Molte parole, infatti, giunte al margine del foglio dopo una discesa impazzita, si troncavano bruscamente, come se, all’improvviso, mancasse loro la terra sotto ai piedi. Chiara indugiò … Continua a leggere Smarrirsi

J.

Ho l’animo avvelenato. Soffocato dall’amore, desiderato e mai posseduto così, puro, come l’ho sognato e proiettato sullo schermo della coscienza. Infetta la mia mente ora, corrode ogni pensiero, lacerando il velo che nasconde la realtà. E’ stato possibile immaginare la felicità, persino crederci, ma il tempo non dà tregua, corrode i sentimenti come l’acqua la pietra. Rimpiango la follia che mi ha reso cieco, la … Continua a leggere J.

al bivio

L’uomo sedeva assorto scrutando, al di là della finestra, un punto lontano all’orizzonte. Seduto sulla piccola sedia di formica un tempo di colore bianco ed ora segnata dal tempo, in quella stanza asettica e triste come lo sono sempre gli ambulatori medici, attendeva ansioso il proprio turno. Da qualche tempo accusava quel lieve disturbo che, col passare dei giorni, giorni in cui aveva sperato invano … Continua a leggere al bivio

Incontri

Chi sei? Sono il tempo. E che fai? Passo. Qualcuno ti dirà che non è vero, c’è chi mi accusa di “non passare mai”…salvo poi lamentarsi del fatto che “sono passato troppo in fretta!” A che serve “passare”? Non so, è la mia natura. Pare che al mondo tutto serva a qualcosa (anche se molti hanno delle perplessità riguardo alle zanzare). Sai che c’è chi … Continua a leggere Incontri

Vite alla finestra

Da questo angolo di mondo osservo: è sera. Gli edifici colorati, le cui tinte al calar del sole vanno scomparendo uniformandosi in un color tramonto, paiono le quinte di un grande palcoscenico. Le finestre cominciano una curiosa danza illuminandosi alternativamente e mostrando, dietro di esse, immagini dai contorni umani. È una scacchiera luminosa, è il tabellone di un gioco le cui caselle si accendono mostrando … Continua a leggere Vite alla finestra

Racconto d’agosto

Quando la navicella toccò il suolo terrestre atterrò, silenziosa come una farfalla su un petalo, tra gli ulivi millenari di una infuocata campagna pugliese. Era il primo giorno di un torrido agosto. Quello che vide la creatura proveniente da chissà dove fu una distesa di alberi ritorti, avviluppati su loro stessi, curvi come anziani provati dal peso della vita. Lo straniero si avvicinò guardingo ad … Continua a leggere Racconto d’agosto

Cuori d’agosto

Davanti al finestrino intuisco l’immagine solo per pochi decimi di secondo, ora che le Frecce hanno sostituito i vecchi espressi. Ogni volta che sono in viaggio per Bologna, in quelle frazioni di attimi, saluto la stazione di Parma. L’alta velocità corre sui binari della vita e sui giorni del calendario. Ma quell’agosto del 1986 resiste nei ricordi e, durante le trasferte lavorative nel capoluogo emiliano, … Continua a leggere Cuori d’agosto

Love stories

Dalla A alla Z, l’una all’inizio, l’altra alla fine, così come dev’essere – e così è – in tutte le storie dell’umana vicenda. Brevi o interminabili, sincere o ingannevoli, amare o zuccherine, non sanno cosa incontreranno nel loro dispiegarsi, se incognite, sorprese, dolori, misteri. B come il Bacio, C come la Complicità, D come il Dispiacere, E come l’Entusiasmo, F come la Fiducia, G come … Continua a leggere Love stories