Far west

Ad una prima occhiata la riunione condominiale della palazzina C del complesso immobiliare Bellavista poteva apparire come un normale incontro tra persone altamente civilizzate.

Ma al terzo punto dell’ordine del giorno, cominciarono le tensioni: la signora A si lamentò con la signora B, proprietaria dell’appartamento sovrastante, perché dal suo terrazzino colavano i “liquidi” del suo cagnolino, tale Pierugo (in onore della mitica signorina Silvani).

Quella prima discussione funse da miccia ed il flusso di rabbia si ingigantì, come avviene nelle valanghe di neve: il signor C si lamentò della porta di ingresso che trovava sempre aperta nonostante apposito cartello invitasse a tenerla serrata,  la signora D delle biciclette lasciate in modo disordinato nel locale comune, il signor E dell’ingresso lordato da qualcuno che s’era poi ben guardato dal pulire, il signor F della propria posta sottratta da altro condomino a lui ostile, la signora G del rumore sino a tarda notte  degli inquilini del piano di sopra, la signora H del parcheggio selvaggio che spesso le impediva l’accesso al proprio garage, il signor F delle spese condominiali elevate, il signor G della poca ragionevolezza dei presenti, il signor H dell’amministratore in carica.

Scoppiò la rissa.

Intorno alle 19.30 l’amministratore, profittando del trambusto, dopo aver rimediato una bastonata dalla vecchina del primo piano, raggiunse strisciando l’uscita e chiamò i soccorsi.

Fu così che l’apparente tranquillità del tardo pomeriggio di un giorno di maggio venne squarciata dalla stanca sirena sfiatata di un cellulare della polizia penitenziaria che ospitò tutti i presenti.

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