Ti meriti un amore (Estefania Mitre)

Lipogramma in A Sei meritevole Ti meriti un essente sensibile che desideri le tue chiome in scompiglio, e non colpevolizzi i motivi che urgono un veloce risveglio, o i demoni che t’impediscono il sonno. Ti meriti un essente sollecito che ti presti protezione, che si divori il mondo mentre incede con te, sentendo il tuo tocco perfetto per i suoi sensi. Ti meriti un essente … Continua a leggere Ti meriti un amore (Estefania Mitre)

Barbablù

Barbablù, bruttissimo barbarico benestante, branca bellezze brune/bionde – Brigida, Bettina, Berta, Brunilde, Bice, Barbara – bullizzandole, bistrattandole, bastonandole, brutalizzandole. Bunker blindato. “Benarrivata, Beatrice!” Barbablù, borioso, bamboleggia bellissima biondina,“beneficia buontempo bighellonando bellamente; brama; bottina broccati, brillanti, bijoux; brinda bourbon, brandy, barbera; banchetta braciole, brasato, bollito …Bada bene, bellezza! Bandisci botola! Benaltro bilancerà buio, bagnato bugigattolo”. Barbuto brandisce berretto, bisaccia: “Bivaccherò: business, baratti” blandisce baciandola. Bea balla … Continua a leggere Barbablù

La parola si ribella

E’ giunto il momento di metterci un punto. Nel senso del punto fermo, quello che va a capo, quello che chiude un periodo prima di passare ad altro argomento. Odio quel punto che non richiede di inserire uno spazio, che gioca ad alternarsi fra singole lettere. Odio il punto delle abbreviazioni. Attenta alla mia stessa essenza e brucia ogni mia libertà. Potrò, finalmente, dar voce … Continua a leggere La parola si ribella

Filastrocca di San Silvestro

Sia nella luce del giorno o nella notte scura dal cielo sopra di noi vorremmo fugare ogni paura. Forse è per questo che nel buio d’ogni fine d’anno scintillii, botti e scoppi scacciano l’affanno. Ma c’è anche chi controvoglia deve stare fuori e con occhi diversi guarda altri sinistri bagliori: muto, impaurito e senza clamore impotente assiste alla gente che muore. In questa identica coltre … Continua a leggere Filastrocca di San Silvestro

Alle fronde dei salici (Salvatore Quasimodo)

Lipogramma in O Alle frasche dei salici E chi avrà l’ardire di cantare d’innanzi alla furia dei tiranni che alle genti reprime il pulsare della vita? E chi avrà l’ardire di cantare davanti ai derelitti lasciati muti nelle piazze sull’erba dura gelata dalla brina? E chi avrà l’ardire di cantare fra le lacrime di smarriti fanciulli, urlanti per le madri spezzate, e mamme straziate per … Continua a leggere Alle fronde dei salici (Salvatore Quasimodo)

Era già stato

Ti ho perso quando il giorno rideva insieme a te, i sogni appesi sui rami erano germogli di primavera. Ti ho perso quando cercavi appartenenze nuove: l’aquilone ala dell’albatro, la bolla di sapone sorella della nuvola, la scatola di cartone casetta di fate e gnomi, il caleidoscopio l’universo in mano, il futuro un avvenire remoto. Sei svanito quando tenevi il domani stretto nel pugno, per … Continua a leggere Era già stato

Gradini

Mi piace contare i gradini che portano alla dimora estiva. Nel sentiero della mulattiera ne conto settantasei, dolcemente intervallati per concedere respiro al passo. Sono il profumo del caprifoglio dell’estate imminente e il sapore delle more selvatiche dell’autunno incalzante ad accompagnare discese e salite, mentre il conteggio scandisce la distanza percorsa. Mi piace contare i gradini. So che dal cancello sono nove quelli a immettermi … Continua a leggere Gradini

Il fu Mattia Pascal

Fu Futile Figuro (tautogramma in F) Futile Figuro – frustrato fardello fastidiose faccende familiari – fronteggia fatalità frontiera francese. Fortuità, fortuna? Fruttuose finanze faranno finire fatiche, finché fogli fanfaroni formalizzeranno fittizia funesta fine Figuro. “Fui, finii???”. Farneticano. “Fuggirò, fottendomene frottole fangose”. Fallace follia: fare fagotto, fingere fasulla figura. Finalmente fiuta felicità, fregandosene fallimento familiare. Figuro favorirà fioritura facce fresche, flirt, fiduciose fratellanze. Fulmineo fidanzamento femmina, … Continua a leggere Il fu Mattia Pascal

Festina lente

Catturano l’ultimo tepore scordato da un’estate distratta. E’ l’orologio delle ombre che avverte le sagge tartarughe. Lentamente si affrettano a terminare lo scavo nella nera terra, più friabile dopo la pioggia. Le notti ora sono fresche, nel meriggio compaiono, a tratti, con un cammino indolente e svogliato. Sfuggono ai tempi bui e cupi, le sagge, sanno che il vero riparo sta dalla parte delle radici. … Continua a leggere Festina lente