L’orso amico dell’albero (Grey Owl)

In seguito giunse un orso … potente e massiccio, ma di indole buona. Agiva con rapidità e forza devastante quando lo si irritava: re indiscusso delle montagne non cedeva il passo ad altre creature viventi in tutta la regione. Quando si ergeva in posizione eretta … questo animale gigantesco – che misurava cento piedi dal naso alla coda, quattro piedi all’altezza delle spalle e gli … Continua a leggere L’orso amico dell’albero (Grey Owl)

Ai poeti – Emanuel Carnevali

Essenze di ogni bellezza popolare, violini dalle corde vibranti lunghe, soffici, delicate armonie – anche se sfiorati dalle ruvide dita del mondo, anche se sfiorati dalle fredde dita del dolore – pensate al giorno in cui, dormendo nelle vostre tombe, sarete svegliati dal tuono delle vostre voci e dal vento forte e gelido della vostra musica: poiché nel suolo fertile degli anni le vostre voci … Continua a leggere Ai poeti – Emanuel Carnevali

Thich Nhat Hanh – “La pace è ogni passo”

“Quando pianti lattuga, se non cresce bene, non dai la colpa alla lattuga. Cercate le ragioni per cui non va bene. Potrebbe aver bisogno di fertilizzante, o più acqua, o meno sole. Non dai mai la colpa alla lattuga. Eppure se abbiamo problemi con i nostri amici o familiari, diamo la colpa all’altra persona. Ma se sappiamo prenderci cura di loro cresceranno bene come la … Continua a leggere Thich Nhat Hanh – “La pace è ogni passo”

Scrivere (Pietro Citati, L’armonia del mondo)

Quando scriviamo, la gioia di esprimerci sembra più pura: cogliamo un pensiero, afferriamo un’immagine e cerchiamo di fermarli per sempre -netti, definitivi. Sappiamo bene che la gioia maggiore non è nella precisione: ma nella voce lontana, che parla in noi, nel remoto vento che ci trascina, giungendo da chissà dove. E ci obbliga a dire cose che non sapevamo. Continua a leggere Scrivere (Pietro Citati, L’armonia del mondo)

Scrivere

L’insegnante di scrittura creativa sottolineava l’importanza di non utilizzare aggettivi banali o accostare vocaboli scontati: niente selva oscura, acqua cheta o estate torrida. Poi mi imbatto in Lansdale e leggo: “Soffiava una leggera brezza, e il cielo era limpido come la coscienza della Vergine Maria” “Nella stanza da letto lo specchio sopra il cassettone era rotto, il materasso tagliato e l’imbottitura di cotone sparpagliata in … Continua a leggere Scrivere

Sono solo canzonette?

Rammento stagioni in cui dietro ad un sole non chiaroveniva improvviso quel freddo totale, assolutoe infine lamenti, poi grida e bestemmie e uno sparo Guarda la guerra che beffa, che scherzo puerile.Io che non mi ero mai spinto in un lungo camminoho visto quel poco di mondo da dietro a un fucileho visto altra gente soltanto da dietro a un mirino Capelli lunghi non porto … Continua a leggere Sono solo canzonette?

La donna giusta (Sandor Marai) – 2

“E alla fine si è dovuto accorgere che in realtà la ragione non vale niente, perché gli istinti sono più forti. La collera è più potente della ragione. E quando la collera ha la tecnica a portata di mano se ne infischiano della ragione. E allora la collera e la tecnica si lanciano in una danza assurda e selvaggia. Ecco perché non si aspettava più … Continua a leggere La donna giusta (Sandor Marai) – 2

La fine e l’inizio, Wisława Szymborska

Dopo ogni guerra  c’è chi deve ripulire.  In fondo un po’ d’ordine  da solo non si fa. C’è chi deve spingere le macerie  ai bordi delle strade  per far passare  i carri pieni di cadaveri. C’è chi deve sprofondare  nella melma e nella cenere,  tra le molle dei divani letto,  le schegge di vetro  e gli stracci insanguinati. C’è chi deve trascinare una trave  per … Continua a leggere La fine e l’inizio, Wisława Szymborska

Follia (Karl Bruckner, Il gran sole di Hiroshima)

La bomba si trovava a seicento metri dal suolo. Alle otto e quindici minuti era scesa di altri cento metri, quando gli apparecchi inventati dagli scienziati fecero scattare l’accensione all’interno della bomba: i neutroni provocarono la disintegrazione di alcuni atomi di un metallo pesante. L’uranio 235. E questa disintegrazione si ripeté in una reazione a catena di sbalorditiva velocità. In un milionesimo di secondo un … Continua a leggere Follia (Karl Bruckner, Il gran sole di Hiroshima)

una notte di vento (31/1/2022) rievoca le parole poetiche di Pierangelo Bertoli

Eppure il vento soffia ancora Spruzza l’acqua alle navi sulla prora E sussurra canzoni tra le foglie Bacia i fiori, li bacia e non li coglie […] Eppure sfiora le campagne Accarezza sui fianchi le montagne E scompiglia le donne fra i capelli Corre a gara in volo con gli uccelli Continua a leggere una notte di vento (31/1/2022) rievoca le parole poetiche di Pierangelo Bertoli

I capponi di Renzo (Alessandro Manzoni)

Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, … Continua a leggere I capponi di Renzo (Alessandro Manzoni)

La donna giusta – Sandor Marai

“Fino a un certo punto della nostra vita la solitudine ci sembra una punizione, ci sentiamo come bambini lasciati soli in una stanza buia mentre in quella accanto gli adulti chiacchierano e si divertono. Un giorno anche noi diventiamo adulti, e scopriamo che la solitudine, quella vera, scelta consapevolmente, non è una punizione, e nemmeno una forma morbosa e risentita di isolamento, né un vezzo … Continua a leggere La donna giusta – Sandor Marai

Il mestiere di scrivere – R.Carver

“Ma la scrittura estremamente elaborata e chic o quella chiaramente stupida mi fanno veramente venire sonno. Gli scrittori non hanno bisogno di ricorrere a trucchetti e trovatine né sta scritto che essi debbano sempre essere i più in gamba di tutti. A costo di sembrare sciocco, uno scrittore a volte deve essere capace di rimanere a bocca aperta davanti a qualcosa, qualsiasi cosa – un … Continua a leggere Il mestiere di scrivere – R.Carver

Venezia (Iosif Aleksandrovič Brodskij, Fondamenta degli incurabili)

D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città tra lo scrosciare festoso delle sue innumerevoli campane, come se dietro le tendine di tulle della tua stanza tutta la porcellana di un gigantesco servizio da tè vibrasse su un vassoio d’argento nel cielo grigio perla. Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di … Continua a leggere Venezia (Iosif Aleksandrovič Brodskij, Fondamenta degli incurabili)

Lucio Anneo Seneca, “De tranquillitate animi”

È importante sapersi ritirare in se stessi: un eccessivo contatto con gli altri, spesso così dissimili da noi, disturba il nostro ordine interiore, riaccende passioni assopite, inasprisce tutto ciò che nell’animo vi è di debole o di non ancora perfettamente guarito. Vanno opportunamente alternate le due dimensioni della solitudine e della socialità: la prima ci fa farà provare nostalgia dei nostri simili, l’altra di noi … Continua a leggere Lucio Anneo Seneca, “De tranquillitate animi”

da “Le braci” – Sàndor Màrai

“Ma in fondo all’animo nascondevi un impulso spasmodico: il desiderio di essere diverso da quello che eri. E’ il tormento più crudele che il destino possa riservare a un uomo. Essere diversi da ciò che siamo, da tutto ciò che siamo, è il desiderio più nefasto che possa ardere in un cuore umano. Giacché l’unico modo per sopportare la vita è quello di rassegnarci ad … Continua a leggere da “Le braci” – Sàndor Màrai

da: Il mantello, Marcela Serrano

II mantello di Clara Sandoval. O era un plaid. O una coperta. Mantello, plaid o coperta, non importa, servono tutti a coprire, nascondere, scaldare, proteggere. Un involucro di pietà. Tanti quadrati o rettangoli uniti tra di loro, alcuni ormai sfilacciati, scintille di colore, petardi di un giorno di festa, verdi, rossi, bianchi stampati, marrone, viola, uno nero qui, uno rosa là, stretti gli uni agli … Continua a leggere da: Il mantello, Marcela Serrano