La morte a Venezia

Aschenbach, aristocratico artista affetto attacchi angina, arriva alle apprezzate arcipelagose azzurre acque adriatiche.

Allorché alloggia albergo, apollineo affascinante adolescente attrae attenzione, adescandolo.

Autentico abbaglio ardente.

Ah! Assurde aspettative abbarbicate all’anzianità avanzante: anelare, adorare, accarezzare, abbracciare … azioni assolutamente azzerate. Ammesso appena amore appagante anima.

Amore altamente autodistruttivo. Aschenbach adotta acconciatura artefatta, agghindandosi astrusamente, aspirando ad apparire ancora acerbo.

Appostato attenderà accenno appuntamento accomodante. Assorbirà amarezza.

Allerta! Accidente asiatico allarma, ammorbandoli, abitanti. Avvertono: auspicabile allontanarsi.

Arrendevole Aschenbach assimila abbandono.

Annichilito, auspicherebbe addio all’altezza. Ahimé: assisterà alquanto avvilito avverarsi assenza.

Apoplessia affloscerà Aschenbach avanti all’arenile.

Foto: Cimitero isola San Michele, Venezia, 2003

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