La mucca
Mi sei cara, pia mucca, e la tua mitezza
energia e pace alla mia anima ispira.
Austera simile a una cattedrale
ti ergi tra i campi liberi e fertili
e ti inchini mansueta ad asservire
l’agreste fatica umana:
e sebbene le grida e le redini spingan l’agire,
tu ripieghi paziente al bracciante la tua testa.
Da la larga narice umida e nera
fuma la tua tempra, e la musica lirica e lieta
del muggire svanire nell’aere pare;
e si rispecchia quieta e ampia
la celestiale, muta pianura verde
nell’amabile e greve tua visuale.
TESTO ORIGINALE DI GIOSUE’ CARDUCCI
Il bove
T’amo, o pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
0 che al giogo inchinandoti contento
L’agil opra de l’uom grave secondi:
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro de’ pazienti occhi rispondi.
Da la larga narice umida e nera
Fuma il tuo spirto, e come un inno lieto
Il mugghio nel sereno aer si perde;
E del grave occhio glauco entro l’austera
Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
Il divino del pian silenzio verde
Foto: Verso le Grotte di Bossea (Cuneo) le mie amate mucche