Quando la medium avvertì nell’aria la soprannaturale presenza, prontamente chiese: “Chi sei?” e la voce proveniente da chissà dove esclamò: “Gianni Morandi”.
“Ma come?” rispose indispettita la solerte professionista dell’ignoto, “Gianni Morandi è vivo!”. “Embè?” ribatté l’ectoplasma, “Sono il suo spirito e quando lui dorme mi prendo qualche momento di libertà, senza necessariamente attendere il suo trapasso. Direi che è pure meglio, no?”.
I presenti, con le bocche spalancate e gli sguardi tra il sorpreso ed il terrorizzato, non proferivano verbo.
Vedendo la medium impallidire, le offrirono prontamente da bere e l’attempata signora si scolò così un prosecco ghiacciato depositando sul cristallo del calice l’impronta nitida delle labbra riccamente ricoperte da un rossetto cremisi.
Ripresasi dallo shock continuò, diligentemente, il proprio lavoro: “Bene, allora parlaci di te”.
“Che posso dirvi? Come sapete il successo mi arride da anni, quindi ho dato ormai sfogo ad ogni mio desiderio e fantasia. Pensate che, non volendo sembrare banale (noi artisti abbiamo un obbligo morale in tal senso, dobbiamo far sì che il pubblico ci percepisca come entità quasi divine), ho scelto di avere un opimo facocero quale animale da compagnia”.
“Che assurda stravaganza” replicò risentita l’arzilla signora dai poteri paranormali e dalle purpuree labbra, domandandosi che strano animale fosse un facocero, per di più opimo.
“In quanto spirito, sarebbe in grado di rivelarci qualcosa sul futuro?” “Certamente! Innanzitutto smettete di credere a quelle baggianate sulla fine del mondo, le profezie, l’asteroide che, dopo aver fatto fuori i dinosauri, tornerebbe a finire il lavoro interrotto! Tutte sciocchezze! La fine dev’essere così lontana che neppure io riesco a vederla. Ora scusate…Gianni si sta svegliando…devo rientrare”.
I presenti, ormai neppure troppo stupiti, lo videro andarsene in bicicletta!
Arrivò l’infermiera col solito brodo serale.
Così trascorrevano i pomeriggi, in serenità ed allegria, gli ospiti di Villa Felice, la famosa clinica per affetti da malattie mentali dell’arcinoto Professor Terlizzi.