Ti ho perso quando
il giorno rideva insieme a te,
i sogni appesi sui rami
erano germogli di primavera.
Ti ho perso quando
cercavi appartenenze nuove:
l’aquilone ala dell’albatro,
la bolla di sapone sorella della nuvola,
la scatola di cartone casetta di fate e gnomi,
il caleidoscopio l’universo in mano,
il futuro un avvenire remoto.
Sei svanito quando
tenevi il domani
stretto nel pugno,
per non vederlo volare via.
Sei diventato ombra quando,
nel tempo che appare,
il palmo della mano,
allentato e vuoto,
svela una sorprendente verità:
era già stato.
L’ha ripubblicato su TRACCE e SENTIERI.
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