Dimenticatosi definitivamente della dimora domestica, dalla dimora difensiva, davanti distese desolate, Drogo declama:
“Diamine, Devastatori dovrebbero delinearsi dal deserto” (dileguatisi da decenni).
Doviziosi drappelli dotati di durlindana dettano draconiane disposizioni: divieto di diserzione, disobbedienza, disarmo. Darsi daffare, difendersi dai demoniaci dominatori. Distruggerli, debellarli.
“Delucidatemi date discesa”, domanda Drogo.
Difficile definirle. Domani, dopodomani, domenica … Dieci, duecento, duemila dì …
Dimostrare disciplina durante dubbi.
Differiranno discesa? Dormienti? Defilati?
Davvicino divampano dardi dorati.
“Dannazione. Distinguo Devastatori dalle dune dinnanzi!” denuncia Drogo.
“Daccapo, delirante Drogo? Disilluditi, docili dirimpettai demarcano distretti demaniali”.
Decorrono decenni. Drogo, disabile, dovrebbe dimettersi dalla Difesa.
Desiste.
Decede declinando dignitosamente.
Destino dispettoso.
Defunto Drogo, Devastatori dirompono davvero!