Struggimento

Ma che ci faccio qui? Con la mia borsa piena di menzogne, di inesistenti congressi internazionali, di improbabili convegni residenziali, di fittizi premi letterari, di maschere di ipocrisia e di parole svuotate. E, nella testa, l’eco martellante di un nome: Vanessa.

Vanessa, una e trina, ammaliante Sirena, seduttiva Circe, paralizzante Aracne, che, come una soffiatrice di vetro, con la sua canna magica rendeva il mio corpo grumoso, più che mai incandescente, simile a fluido miele e, sospinto dal suo soffio, finalmente conosceva le forme dell’estasi, trasformandosi al tocco delle sue mani sapienti in capolavoro di sensi e percezioni.

Come mi sono ridotto.

Vanessa, che per età può essermi figlia, mi ha stregato come un imberbe adolescente invasato di Eros e io, intransigente professore maturo, ci sono cascato, Dio mio se ci sono precipitato senza protezioni in quel forno rovente.

Magma fra le sue dita, era lei che mi modellava e rimodellava e io che mi credevo granitico, improvvisamente – ora che ha detto Basta – mi scopro fragile e delicato proprio come il vetro soffiato che, cadendo, si frantuma in migliaia di schegge.

Che ci faccio qui, nell’oscurità amica delle tenebre che hanno invaso il mio animo, lo sguardo ebete sulla finestra illuminata e l’attesa che la notte cada anche su di essa.

Solo allora, da immonda blatta quale sono, potrò furtivamente palesarmi, protetto dal nero più nero, strisciare lungo le conosciute pareti e infilarmi tra le lenzuola, cercando il sonno al ritmo del tuo quieto respiro, Miriam.

Mi repello, mi disgusto, schiacciato da una colpa di cui non potrò nemmeno chiederti il perdono.

Che ci faccio qui, sotto la pioggia che mi bagna e riflette nel fascio di luce del lampione un alone irreale. Vorrei, nell’attraversarlo, uscirne decontaminato, redento e pulito.

La vertigine mi coglie e la nausea mi assale. In quella luce sfuocata si sgrana l’ipnotico viso di lei, di Vanessa.

Mi faccio schifo.

Guardo quella finestra illuminata e so che, quando la luce si spegnerà, non porrà fine a un desiderio malato.

Esercizio: Scrivere un breve racconto inerente alla foto

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