Il tempo tutto lenisce (“Il museo degli sforzi inutili” Cristina Peri Rossi)

“Quando mi separai da lei, mi diressi rapidamente a un banco dei pegni. Avevo bisogno di una bella fetta di tempo da mettere sopra le ferite, per farle rimarginare e guarire. Le ferite erano distribuite in modo diseguale, ma dolevano tutte; ve n’erano alcune più profonde di altre: un’ampia lesione all’orgoglio, per esempio, sanguinava quasi di continuo e ritenni indecoroso mostrarmi così in pubblico. La ferita ai miei progetti futuri era purulenta: la cancrena progrediva nei crepuscoli domenicali e infettava i miei sogni notturni, causandomi insonnia.”

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