L’Infinito (lipogramma in A)

Sempre diletto mi fu quest’ermo colle,

e il suo verde intorno, che molto

dell’ultimo orizzonte l’occhio esclude.

Qui seduto, contemplo infinite

distese oltre quello, ed eterni

silenzi, e sommerse quietitudini

io nel pensier mi fingo, ove per poco

il cor si perde. E come il vento

odo stormir in queste foglie, io quello

infinito silenzio confronto col fruscio inteso:

e mi sovvien l’eterno,

e i finiti mesi, e quello presente

e vivo, e il suon di lui. Così in questo

immenso il pensier mio discende:

e il non riemerger m’è dolce nello struggimento.

(Esercizio: Scrivere il testo senza far comparire la lettera “A”)

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