…e se mi svegliassi con 2 teste?

Sarebbe stata una mattina come tante se, guardandomi allo specchio, non mi fossi ritrovato con due teste.

D’accordo che, come dice la pubblicità, “two is meglio che one” ma, in fatto di teste non ne ero ancora del tutto certo.

Il primo pensiero, forse un poco bizzarro fu: che io sia, con qualche variante, un discendente di Gregor Samsa? 

In ogni caso, non avendo alcuna intenzione di ridurmi come l’ormai famoso bacherozzo, cercai prontamente di organizzare la mia nuova e singolare esistenza.

Primo obiettivo conoscere i nuovi soggetti: 

fu da subito evidente che erano entrambi dotati di una spiccata e contrastante personalità.

Le capocce erano collocate sopra il busto come due tozzi ma possenti rami, con visuali opposte come Giano, ragion per cui le rinominai “fronte” e “retro”.

A differenza del dio romano non guardavano il passato ed il futuro ma erano piuttosto la sintesi, da una parte, del tipo irreprensibile e dall’altra dell’artista tutto genio e sregolatezza.

In società questa stranezza non creò alcun problema: oggi essere diverso è un must, così i benpensanti, ipocriti e opportunisti, facevano a gara per dimostrarsi all’avanguardia, fingendosi disinvolti al mio passaggio, intrattenendosi amabilmente con “fronte” o “retro” secondo le proprie inclinazioni.

Era divertente osservare, nelle occasioni mondane, l’una dilungarsi in dialoghi forbiti e profondi con direttori di banca o potenti manager, mentre l’altra…sul retro, intratteneva gli astanti con divertenti aneddoti piccanti facendosi trastullare dalle donzelle desiderose di dar prova della propria scioltezza e audacia di fronte a quello che, ne sono certo, ritenevano un semplice fenomeno da baraccone.

I problemi cominciarono quando la popolazione fu chiamata alle urne.

Conservatrice l’una, rivoluzionaria l’altra. 

Fu la guerra.

Accusavano le rispettive fazioni delle più turpi nefandezze: concussione, collusione, corruzione. 

Alla scrivania, da un sobrio portafoto, facevano capolino i faccioni tronfi di esponenti della destra, mentre al muro, quindi visibili a “retro”, in una grezza cornice un po’ folk, troneggiavano rivoluzionari  guerriglieri.

Tentarono la via del compromesso, senza risultato alcuno.

La fine è triste e, come in un romanzo d’appendice, qualcuno soccombe.

Fingendo una tregua, in un cocente pomeriggio estivo, si decise per un tuffo nel piccolo lago montano.

Fronte, pavoneggiandosi, sfidò Retro proponendo una nuotata da sponda a sponda.

Così fece, nuotando a dorso

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