
L’altro
Naviganti inesperti solcano mari di diffidenza. In fortuiti incontri scambiano sguardi timorosi. La prudente distanza rende arduo ogni soccorso. Difficile ritrovarsi in un mare nero quanto il cielo. Continua a leggere L’altro
Naviganti inesperti solcano mari di diffidenza. In fortuiti incontri scambiano sguardi timorosi. La prudente distanza rende arduo ogni soccorso. Difficile ritrovarsi in un mare nero quanto il cielo. Continua a leggere L’altro
L’ho sentito bussare e, come in un sogno bizzarro, il mondo ha cambiato colore. Continua a leggere Autunno
Un cinquemila accartocciato per una maria nera piangente. Il cerchio delle mani strette e legate, dai polsi recisi, le vene bucate. La colpa è di loro? Ci si porta dietro gli sbagli. La musica in testa e la carta stagnola in fondo alla tasca. Lo sguardo perduto, il sonno pesante, la testa che scoppia. Free love, not war. Drug and flowers, not work and power. … Continua a leggere Addicted
Muto mi fissi. Nulla è peggio di ascoltare senza sentire. Indifferenza. Foto: Cà dell’oreggia, Milano, 2022 Continua a leggere Sordità
S’invola lo sguardo pigra danza di gambe sottili nelle silenti acque autunnali. Foto: Villa Invernizzi, Milano, 2022 Continua a leggere Villa Invernizzi
Ci trasferimmo al terzo piano di un’elegante palazzina in città. Allora avevo 11 anni. Venne ad abitare sopra di noi una giovane coppia con una figlia, Anna, mia coetanea. Mia madre era entusiasta: avrei avuto una amica nel palazzo con la quale poter giocare ogni giorno. I nuovi vicini si dimostrarono però molto riservati col risultato che, la tanto agognata amicizia fra me e Anna, … Continua a leggere Mostri
Mi desta un sogno e mi sorprende il buio: – già tardo autunno – Continua a leggere haiku di Mizuhara Shuoshi
Due irlandesi alticci si scambiarono della casa l’ingresso, dopo aver di notte in un pub bevuto in eccesso. Si tinsero allora tutte le porte di diversi colori, per facilitare il rientro degli sbronzi da fuori. Mai più capitò che irlandesi beoni sbagliassero ingresso. Continua a leggere Le porte di Dublino
Ti frego l’onore. Lo senti l’odore? Lì fuori c’è un uomo che muore. Ti sputo in un occhio. Ti acchiappo. Mi stringi. Quell’uomo che muore lo urti e lo spingi. Non dici parola. Mi guardi. Lo senti? E’ l’uomo che muore con mille lamenti. Io piango. Tu ridi. Sei solo un teppista. L’uomo che muore, muore per mano fascista. Lo sento. Tu godi. Tu godi … Continua a leggere Piazza Cavour
Talvolta accade. Si percepisce la voglia di vivere. La senti, per un attimo, sfiorarti come una brezza, un fresco refolo. E’ un momento inafferrabile, ammaliante. E’ un incantesimo fatto di nulla: una musica, il sole sulla pelle, un caldo abbraccio, un sorriso. Ci può essere della gioia nel ritrovarsi vivi. Talvolta. Continua a leggere Attimi
Ridammi il tempo che mi hai sottratto con le illusioni e le favole; ridammelo ora, prima che si inaridisca o si disciolga in una pozza scura. L’hai rubato profittando della mia distrazione mentre ero concentrata a costruire la vita. Me lo hai sfilato silenziosamente dalla tasca, durante un ballo di teneri sguardi. Ora ha un aspetto logoro, che ne hai fatto? Mia la colpa: non … Continua a leggere furto
Ti ho perso quando il giorno rideva insieme a te, i sogni appesi sui rami erano germogli di primavera. Ti ho perso quando cercavi appartenenze nuove: l’aquilone ala dell’albatro, la bolla di sapone sorella della nuvola, la scatola di cartone casetta di fate e gnomi, il caleidoscopio l’universo in mano, il futuro un avvenire remoto. Sei svanito quando tenevi il domani stretto nel pugno, per … Continua a leggere Era già stato
Si è fermata l’ora, sospesa fra i rami dorati. Nel silenzio infranto un’ombra zampetta fra scaglie di luce nel rame brunito di foglie cadute. Volta il musetto il mite scoiattolo. Per un solo attimo, i suoi occhi, neri e rotondi, annegano nei miei. Goccia di tenerezza rende dolce la giornata e rallegra l’anima. (Foto di Carlabazar) Continua a leggere Incontri
Ho consumato per amore lacrime calde e gentili Ho sprecato per rabbia lacrime aspre come zenzero Ho usato per disperazione lacrime di fuoco Il dolore ha esaurito le grandi lacrime salate Quelle che restano, prima della grande siccità, hanno un sapore amaro, e restano lì, sulla soglia – codarde – incapaci di scendere. Continua a leggere Lacrime
La luce ammicca di là dal monte, cangiante, evanescente. Promette sorprese, come la vita. Continua a leggere mattino
“Quando pianti lattuga, se non cresce bene, non dai la colpa alla lattuga. Cercate le ragioni per cui non va bene. Potrebbe aver bisogno di fertilizzante, o più acqua, o meno sole. Non dai mai la colpa alla lattuga. Eppure se abbiamo problemi con i nostri amici o familiari, diamo la colpa all’altra persona. Ma se sappiamo prenderci cura di loro cresceranno bene come la … Continua a leggere Thich Nhat Hanh – “La pace è ogni passo”
Mattino d’ottobre accendono il giorno le foglie scarlatte Continua a leggere D’ottobre
Forse il tuo respiro non somiglia al mio, i nostri occhi riflettono mondi differenti, con diversi colori e diversi suoni. Storditi vaghiamo nel bosco incantato seguendo briciole di pane: tu quelle di Hansel io quelle di Gretel. Nessun malvagio ci sbarrerà la strada: i cattivi siamo noi. Continua a leggere smarrirsi
Vuota è la mente sul limitar della sera, vinta dalla stanchezza di un giorno qualunque, uno dei tanti. Più non riesce a trattenere emozioni e ricordi e stanca scivola nel sonno consolatore, dove nel silenzio affiorano le segrete vite dell’anima. Continua a leggere agognato riposo
Mi piace contare i gradini che portano alla dimora estiva. Nel sentiero della mulattiera ne conto settantasei, dolcemente intervallati per concedere respiro al passo. Sono il profumo del caprifoglio dell’estate imminente e il sapore delle more selvatiche dell’autunno incalzante ad accompagnare discese e salite, mentre il conteggio scandisce la distanza percorsa. Mi piace contare i gradini. So che dal cancello sono nove quelli a immettermi … Continua a leggere Gradini
Fu Futile Figuro (tautogramma in F) Futile Figuro – frustrato fardello fastidiose faccende familiari – fronteggia fatalità frontiera francese. Fortuità, fortuna? Fruttuose finanze faranno finire fatiche, finché fogli fanfaroni formalizzeranno fittizia funesta fine Figuro. “Fui, finii???”. Farneticano. “Fuggirò, fottendomene frottole fangose”. Fallace follia: fare fagotto, fingere fasulla figura. Finalmente fiuta felicità, fregandosene fallimento familiare. Figuro favorirà fioritura facce fresche, flirt, fiduciose fratellanze. Fulmineo fidanzamento femmina, … Continua a leggere Il fu Mattia Pascal
Raggi tiepidi si posano sui pochi lembi di pelle rimasti ad accoglierli. Placato l’ardore, ora è delicata carezza, nostalgico saluto, malinconico arrivederci. Tornerò, non dubitare, pare sussurrare, non temere il buio, sarà solo di passaggio. Continua a leggere Ciao sole, ciao.
Catturano l’ultimo tepore scordato da un’estate distratta. E’ l’orologio delle ombre che avverte le sagge tartarughe. Lentamente si affrettano a terminare lo scavo nella nera terra, più friabile dopo la pioggia. Le notti ora sono fresche, nel meriggio compaiono, a tratti, con un cammino indolente e svogliato. Sfuggono ai tempi bui e cupi, le sagge, sanno che il vero riparo sta dalla parte delle radici. … Continua a leggere Festina lente
Sono tornata. Ad ingrigire il mondo (e le vostre vite) col mio umido mantello. E voi miseri fuggite, nascondendovi spauriti mentre gli stolti e i coraggiosi, sotto le mie carezze, ballano liberi e felici. E scivolo sulle lucide chiome lasciando brividi di piacere. E poso limpidi specchi a terra per duplicare il mondo. E chi non mi ama vede solo pozze di lacrime. Continua a leggere signora pioggia
Chiacchierano le foglie sotto i passi. Iniziano ad arrossire le bacche dell’agrifoglio e si fanno scarlatte le lucide bucce dei tondi melograni. Nell’ultimo obliquo riflesso che incendia il lago, si ode lo sciabordio dei remi, una barca scivola lieve, il pescatore attende, paziente. Dal bosco l’eco remota della motosega si fa crepitio di ciocchi secchi. Lingue ipnotiche di fiamme illuminano il camino, riscaldano e inducono … Continua a leggere Autunno
Incontrai un’emozione e più non volli separarmene; frugai così fra le parole e la racchiusi in una poesia. Continua a leggere Poesia
Sono come una frasca che ha perduto il suo ramo. Né quando, né dove voglio sapere, né come, sarò costretto a cadere. Annego nel chiarore degli occhi tuoi celesti e nel tremulo luccichio che li rende così mesti. Mi vedi? La senti la mia mano? Ti resterò sempre accanto, anche quando sarai lontano. Questa battaglia è già una sconfitta, non riesco nemmeno a darti una … Continua a leggere More than love
In quei profondi oceani di chiara luce vedo riflesse le mie sconfitte. Serve coraggio per vivere e spensieratezza e fiducia. Io non ho nulla. Cosa resta di una bolla di sapone quando veloce ascende al cielo e nell’aere si dissolve? Solo caldi cristalli di rimpianto, schizzi leggeri di sostanza di sogno. Continua a leggere riflessi e riflessioni
Lipogramma in E Il nono sul datario L’aroma d’autunno sfuma fra i giardini, l’animo si turba: il lago un poco si ritira da noi, mostra scorci di spiaggia colmi di inutili rifiuti, voganti infranti, tramagli strappati. L’alito arioso, indorando filari di grappoli d’uva, già inclina, prossimo alla stasi, i vaghi, chiassosi giorni agostani. In un futuro ormai corto il cammino si farà più coraggioso, misurando … Continua a leggere Settembre (Vittorio Sereni)
Procedo silenziosa nella vorace oscurità, in ordinata fila, ignara della presenza di compagni di viaggio. Talvolta par di udire un flebile sussurro è il vento che, clemente, offre scampoli di note come sigarette al condannato. Quanto è profonda la solitudine? Continua a leggere in cammino