Disperazione (?)

Dopo un inaspettato e funereo evento, mi sono ritrovata a riflettere sul concetto di Disperazione: pare sia inversamente proporzionale all’età.

Nei giovani l’inesperienza fa credere che taluni fatti che ostacolano il tranquillo scorrere della vita siano insuperabili, irrisolvibili, che certe situazioni siano “senza ritorno”.

Impreparati al mondo, ci si ritrova in un vortice discendente che occulta ogni via d’uscita.

Nel mezzo del cammin, citando il Sommo, la reazione alle avversità si fa più pacata, riflessiva.

Negli anni ci si corazza.

Si è finalmente consapevoli di essere in grado, sempre, di trovare una soluzione. E se non fosse la migliore possibile, si è comunque pronti ad affrontarla, consci della propria capacità di sopportare anche situazioni difficili.

Continua così l’esistenza di ognuno, avanzando tra guai, malattie, disastri a volte; nel cammino si perdono amici, affetti, si vede il proprio corpo mutare, il mondo cambiare e si continua a camminare come se il viaggio non finisse mai e a nulla può sua maestà Disperazione perché a tutto c’è rimedio…fuorché alla morte.

Ma neppure il pensiero della morte riuscirà ad essere fonte di disperazione, sarà solo un pensiero latente e un po’ fastidioso, che confineremo in un anfratto angusto della mente, come si fa con le cose inutili riposte negli angoli bui di cantine e solai.

Perché la vita è da vivere.

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