Rannuvolate nuvole
custodi delle lacrime
di un malinconico sole.
Lo spazio intorno al Castello è verde
e una voce di donna canta Make love, not war.
Rannuvolate nuvole
fuggevoli come pensieri
mutevoli come l’umore.
Sul marciapiedi di Via Dante appare la Vergine
sotto i gessetti di un madonnaro.
Rannuvolate nuvole
indifferenti a quel volto e al naso all’insù
alla ricerca di uno sprazzo di azzurro.
Sul sagrato del Duomo un barbone
cattura i piccioni e li infila in un sacco.
Rannuvolate nuvole
non più madri amorose
ora dolenti come un’unghia spezzata.
Sconsolato un bimbo guarda in terra
il suo cono gelato inzupparsi di lacrime e pioggia.
Maggio 1978
