Rammento stagioni in cui dietro ad un sole non chiaro
veniva improvviso quel freddo totale, assoluto
e infine lamenti, poi grida e bestemmie e uno sparo
Guarda la guerra che beffa, che scherzo puerile.
Io che non mi ero mai spinto in un lungo cammino
ho visto quel poco di mondo da dietro a un fucile
ho visto altra gente soltanto da dietro a un mirino
Capelli lunghi non porto più
non suono la chitarra ma
uno strumento che sempre dà
la stessa nota “tatatata”.
Se io fossi un angelo
con lo sguardo biblico li fisserei
vi do due ore, due ore al massimo
poi sulla testa vi piscerei
sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili.
Non esiste il monopolio del buon senso
su entrambi i lati del recinto politico
Condividiamo la stessa biologia
indipendentemente dall’ideologia
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
Così la vita vola sotto le ali,
e passa un’altra notte su questa guerra,
e sulle case degli uomini tutti uguali,
nel grande orfanotrofio della terra.
Quante strade deve percorrere un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E per quanti anni alcuni possono vivere
prima che sia concesso loro di essere liberi ?
E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia
che troppa gente è morta?
Clamori nel mondo moribondo.
La risposta scivola nel vento.
Ma nei suoi sogni continua la guerra e lui scivola ancora
Sull’immensa pianura e rivede in quell’attimo breve
Le cicogne sospese nell’aria, i compagni coperti di neve.
Per il segno che c’è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
E perché il sol dell’avvenire splenda ancora sulla terra
facciamo un po’ di largo con un’altra guerra.
C’è un grande prato verde
dove nascono speranze
che si chiamano ragazzi
per le cose belle
ti ringrazieranno,
soffriranno per gli errori tuoi.
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Ma il treno dei desideri
nei miei pensieri all’incontrario va.
Libero patchwork composto con le parole di Franco Battiato, Paolo Conte, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Bob Dylan, Francesco Guccini, John Lennon, Gianni Morandi. Sting.