Chi sei?
Sono il tempo.
E che fai?
Passo. Qualcuno ti dirà che non è vero, c’è chi mi accusa di “non passare mai”…salvo poi lamentarsi del fatto che “sono passato troppo in fretta!”
A che serve “passare”?
Non so, è la mia natura. Pare che al mondo tutto serva a qualcosa (anche se molti hanno delle perplessità riguardo alle zanzare). Sai che c’è chi sostiene che io neppure esista?
Come sarebbe a dire?
Boh! Cervelloni, chi li capisce. Dicono che se nessuno pensasse a me, se non avessero cominciato a contare ogni mio passaggio, io sarei nulla e per provarlo sostengono che nel paleozoico non vi fossero “tracce di tempo”. Esisterei quindi solo come riflesso. Che sciocchezza! Che ne dici?
Non saprei. Lo si potrebbe dire di ogni cosa: diamo per certo che esistano popoli lontani ma…se non fosse vero? E gli abitanti di altri pianeti? Ci saranno? Qualunque sia la reale risposta cosa cambierebbe? E Dio? Esiste per coloro che credono in lui, quindi anche lui è solo il riflesso di un pensiero?
Ma se qualcuno, un giorno, ha pensato a me, vuol dire che sono utile.
Bè, …pensandoci bene…per il mio lavoro, sei di grande aiuto!
Davvero? E come?…ma tu…chi sei?
Sono la morte. Ed è grazie a te che so quando è il momento di farmi avanti.
Ma sei sicura di esistere?
A questo punto…chi può dirlo. Ma, fossi anche solo un’invenzione della mente umana, è indiscutibile la mia utilità: io do un senso ad ogni cosa, persino alla tua esistenza.