Stevenson scrisse strana storia schizofrenica.
Scombinato scienziato, senza soppesare suoi sbocchi, simulava scissione soggettiva soavità/sregolatezza.
Svegliatosi similuomo sperimentava, sorseggiando sostanze stupefacenti, spietati stati subumani.
Sotto spinta scientifica, studiava sempre strade sconosciute. Sfidava se stesso sinché sbirciò specchio stupefatto: sghignazzanti smorfie, sguardo satanico, sembianze sconcertanti.
Successone! Sdoppiamento sensazionale.
Significativo sgomento sconvolse suoi simili sotto shock: sicario scatenato, sterminava spaventati spettatori. Stragi senza sosta.
Sospetti stupirono stesso scienziato: scoperta suggestiva sfuggiva sensibilità simpatetica.
“Sono senza scampo”, sussurrò. Sudato, si stese sul sofà. Si svegliò spossato: si sgolò subito soluzione sperata salvifica, siccome solo solerte studioso sa sconfiggere suoi suscitati sintomi.
Spirarono simultaneamente.