
La lagerstroemia burlona
Giochi coi riflessi fingendoti nella stanza mentre solletichi il cielo azzurro Continua a leggere La lagerstroemia burlona
Giochi coi riflessi fingendoti nella stanza mentre solletichi il cielo azzurro Continua a leggere La lagerstroemia burlona
Che insolito destino dal colore viola accomuna una susina e una melanzana a testa sola. L’una frutto, l’altra ortaggio, maturando in questi mesi, hanno deciso il raddoppio come i gemelli siamesi. Entrambe condividono un unico capo, due corpi e il colore viola. Continua a leggere Affinità vegetali
Aria di fuoco, coltri di foglie secche, cicale pazze. Foto: Solfatara di Pozzuoli 1985 Continua a leggere luglio ventidue
Non son uomo probo ma amo il mio globo, questa sfera impazzita, questa biglia fiorita. – Solo ora comprendo quale immensa fortuna sia vedere la luna che nel ciel va crescendo – e questo firmamento cui ogni dì m’abbandono che sa darmi tormento ma che sempre perdono – perché la vita mia è una cosa da nulla senza questa magia che ogni giorno mi … Continua a leggere Planet Earth is blue and there’s nothing I can do (ricordando David Bowie-rime impazzite)
Silenzioso meriggio infranto da un ronzio frenetico d’indaffarato lavoro. Api. Continua a leggere Laboriosità
Ritorta è l’anima che custodisce un cuore ardente diluito in vite stagnanti. Continua a leggere grovigli
“Che moltitudine di teste innanzi a me!” si stupì il gelsomino. “Chissà perché mi stanno tutte così vicino“. “Sniffate a fondo, sorelle” disse quella di più bella presenza. “Sballeremo in fretta con questa fantastica essenza“. Che gran successo lo spaccio gratuito di fronte al gelsomino! Continua a leggere Rave garden
Silenziose e pazienti, oscillando attendono dignitosamente la quotidiana trasfusione di umanità, mentre liberi gabbiani, chiassosi e irrequieti, volteggiando scrutano e ricercano argentei guizzi di vita. Continua a leggere barche
Mi danno il titolo di palla gonfiata, proprio a me, così riservata! Vivo nell’ombra, bevo acqua, non emano odori il mio unico vezzo è cambiare i colori. Chiamatemi allora palla colorata, anziché palla gonfiata. Continua a leggere Ortensia
(drabble monovocalico in E) Ernesto, splendente trentenne, nel verde Eden terrestre mette nelle tre ceste mele renette, pere e pesche. “Le vedete, severe servette? Belle, tenere e fresche: prendetele per le Feste”. Helène, svedese, freme. Renée, senese, preme: “Che le prezzereste?” “Per te, sette cents”. “Le tre ceste?” “Benedette serve” gemette Ermete “prevedete scender pelle e fendere ‘ste vene? Credete me demente?, Sette cents l’essente”. … Continua a leggere Vendere merce
Dimenticatosi definitivamente della dimora domestica, dalla dimora difensiva, davanti distese desolate, Drogo declama: “Diamine, Devastatori dovrebbero delinearsi dal deserto” (dileguatisi da decenni). Doviziosi drappelli dotati di durlindana dettano draconiane disposizioni: divieto di diserzione, disobbedienza, disarmo. Darsi daffare, difendersi dai demoniaci dominatori. Distruggerli, debellarli. “Delucidatemi date discesa”, domanda Drogo. Difficile definirle. Domani, dopodomani, domenica … Dieci, duecento, duemila dì … Dimostrare disciplina durante dubbi. Differiranno discesa? … Continua a leggere Il deserto dei Tartari
Lipogramma in A Le rose un poco sfiorite flettono le corolle sull’orlo delle ciotole. Si rincorrono le nubi sui tetti grigi. Nel profondo di un bosco, nel mezzo del blu ondoso, voli lenti di sontuosi lepidotteri un giorno remoto, come questo. Coinvolto si finge il mio cuore verso queste cose (il verde sul poggiolo gode l’ultimo tocco del sole) corre invece verso l’ignoto inseguendo orizzonti … Continua a leggere Rose (Filippo De Pisis)
Deliziate le cetonie – scudo verde dorato – fra petali di rose banchettano. Continua a leggere Brunch
Nessun soldato. Fiori, indicano la strada. Continua a leggere La sottile linea rossa
“Che tu ci fai costì?”, s’indignò l’azalea. Confessò la felce, svelandosi rea: “Mi son detta: se da lì m’affaccio, godrò per sempre del suo abbraccio“. Divennero amiche per la pelle la felce e l’azalea, Continua a leggere Amicizia
Avvolta attorno sé come un calice s’ubriaca di rugiada mattutina. Continua a leggere Calla
Le parole scritte trillano, spesso urlano, a volte sussurrano. Il tempo non arresta il loro viaggio, senza sosta vibrano, vitali ed eterne. Continua a leggere Parole
I ndugia R egale I mmaginandosi S finge Continua a leggere So – stare
Aschenbach, aristocratico artista affetto attacchi angina, arriva alle apprezzate arcipelagose azzurre acque adriatiche. Allorché alloggia albergo, apollineo affascinante adolescente attrae attenzione, adescandolo. Autentico abbaglio ardente. Ah! Assurde aspettative abbarbicate all’anzianità avanzante: anelare, adorare, accarezzare, abbracciare … azioni assolutamente azzerate. Ammesso appena amore appagante anima. Amore altamente autodistruttivo. Aschenbach adotta acconciatura artefatta, agghindandosi astrusamente, aspirando ad apparire ancora acerbo. Appostato attenderà accenno appuntamento accomodante. Assorbirà amarezza. … Continua a leggere La morte a Venezia
Passi esitanti fra petali smarriti, tremulo tappeto Continua a leggere Caducità
Le umane genti, silenziose, passano. Indifferente è il mondo. Continua a leggere guerre
Oscure le radici dei desideri; affondano in luoghi ignoti e dimenticati dove il segreto ne nasconde la ragione. Continua a leggere desideri
Dicono tutti che per la mia cervicale i bagni di fieno siano la cura ideale. Detto fatto ci immergo subito la testa e rifaccio anche il look per la prossima festa. Davvero niente male sia per la messa in piega che la cervicale! Continua a leggere Bagno di fieno
Grappoli viola sospesi sopra di me mio nuovo cielo Continua a leggere Violet
Lenu’ dallo sguardo triste, ti lascio andare alla nostalgia della notte e delle lucciole al desiderio di aria e libertà. Perdona chi pensa di sapere sempre quale sia la strada migliore per un gatto. Ha molto da imparare dai vostri silenzi.Buona vita scugnizza. Continua a leggere La gatta geniale
A ttendo U n Q ualsiasi S egnale A bbandono P revaricazioni Foto: Cascina Myriam, Cavignaga (PR) Continua a leggere Sottosopra
Quanti candidi fogli, di nero agghindati, hanno accolto lacrime discioltesi fra le sillabe? (In foto “Fahrenheit 451” opera di Batt) Continua a leggere Libri
subisco il fascino del genere umano che, ignorando il futuro, vive. Continua a leggere attrazione fatale
P rincipesche, E leganti, O pulente, N onché I nesorabilmente E ffimere Continua a leggere La precaria peonia
inaspettatamente la luce scivolando si insinua nei corridoi bui del pensiero. Continua a leggere buio