Mentono,
queste campane a festa.
Con suono metallico,
sgradevole e invasivo,
millantano gioie che non possono offrire.
Si impongono prepotenti,
nei giorni solenni,
lacerando la quiete
operosa e sacra,
dell’ora del banchetto.
Quando hanno ritmo
lento e costante,
non fanno che augurare
lieti trapassi e soprannaturali incontri,
ancora infrangendo
indifferenti e fiere,
l’inviolabile, insostituibile, armonioso
e ormai raro,
silenzio.
