Gli uomini ripetono continuamente: “Che vita da cani”. Credono che gli animali siano umili e sventurati. Io ho studiato a lungo gli animali e so che gli uomini si sbagliano, perché una formica non si fermerebbe mai per sospirare che la vita non è cosa per cui valga la pena, e a un asino non verrebbe fatto di pensare: “Come sono stanco di essere un asino”. Quanto alle piante, sono così fiere di essere quel che sono, che non hanno bisogno di dire niente a nessuno […].
Noi, in realtà, siamo infelici perché non siamo del tutto soddisfatti di essere ciò che siamo, senza però sapere davvero cosa vorremmo essere.
