Non avrò altra casa all’infuori di me. Quattro finestre sempre spalancate per immaginare l’universo, una porta a mio accesso esclusivo per sporgere o ritrarre il capo, un pavimento aderente alla terra dove me ne sto perennemente sdraiata, una cupola come soffitto per vagare oltre l’infinito. Casa, dolce casa, il mio corpo più grande. Io sono la mia casa.
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